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Immagine del redattoreM.

Tempesta

Aggiornamento: 4 ott 2023




Nonostante il vento urli, bastardo, contro le finestre dell’appartamento sul lungo mare, continuo a sentire i mugolii di Emilia nella camera da letto.


La corrente è saltata da un po’. Affossato nella poltrona firmata da qualche designer succhiacazzi, fisso lo schermo vuoto del TV plasma ancorato alla parete e continuo a sentire, con il riverbero noioso di una eco, le allerte del servizio meteorologico. Cambiamento climatico e mobilitazione generale, le solite palle.


Porto il tumbler alle labbra, ma dentro è rimasto solo il tintinnare del ghiaccio e quell'acqua sciolta che sa di frigo. L’ultima volta che hanno bussato alla porta erano due ore fa. Le luci sono spente e io sono rimasto immobile. Per fortuna non l’hanno sentita divincolarsi. E lei non deve aver sentito loro.


Avrei potuto scegliere un giorno qualsiasi, ma ho scelto questo. Così avremo il nostro ultimo incontro, proprio mentre là fuori la protezione civile è impegnata a portare gli ultimi poveracci disperati via dai tetti dei palazzi bassi. Per quello che succederà non esiste una parola che io conosca, ma forse ne inventeranno alcune.


Mi alzo per prendere la borsa degli attrezzi, ed allora la vedo. Fuori dalla finestra panoramica, alta più di questo palazzo, e oltre, una singola ombra.

Mi anticipa a lavare i peccati del mondo.


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SCRITTOBRE è una sfida per scrittori. 31 giorni, 31 parole, un solo obbiettivo: scrivere qualcosa a tema ogni giorno.

Sto seguendo le parole votate nel gruppo telegram di Fabio Scalini.

Grazie per la lettura!

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