A seguire: un compendio di tutti gli alberi veri o immaginari nella bibliografia dell'autore. Nota: non include necessariamente gli alberi futuri.
La Mirzah: Detto "figlia e madre di tutti i grandi re", l'albero Mirzah o la Mirzah è in realtà una formazione vegetale anfibia della famiglia delle mangrovie, per quanto se ne distingue per le proporzioni gigantesche e per la presenza di enormi fiori carnosi dal colore giallo-dorato. Dal nettare dei fiori si ricava una droga in grado di "avverare i desideri", per quanto su questo non esista il consenso scientifico. Secondo "L'atlante delle cose che definitivamente esistono" di al-Khwārizmī, il nettare non avrebbe di fatto proprietà sovrannaturali o magiche, ma preternaturali di facilitazione. "Il nettare", afferma lo studioso, "facilita i desideri e li lubrifica, ma non li soppianta, né ne altera la natura".
Apparirà in: "Gli Dei Al Neon Ballano - LA PROFUMISTA".
Il Tasso: Nel mondo di Tracce, è previsto che ogni cosa muoia due volte. Dopo la prima morte l'energia metafisica dell'essere vivente passa a un altro piano a seconda di condizioni specifiche. Questi piani - Nether e Nell - sono regni di permanenza separati dove gli spiriti abitano, coagulandosi lentamente in super-entità, o sparendo per sempre in una sorta di radiazione di sottofondo.
L'albero di tasso è un fenomeno specifico. Alle sue radici è stato seppellito un bambino nato morto frutto dell'unione di una strega e di un bruciatore (una sorta di Beserker, N.d.A). Questo viene raccontato in una scena onestamente strappalacrime. In realtà, questo bambino non ha mai sperimentato la prima morte, e la sua essenza si è legata indissolubilmente con quella della pianta stessa, con il risultato che il Tasso vive contemporaneamente su tutti i piani, accumulando energie che lo rendono lentamente divino.
Appartiene a: "Tracce", un fantasy che non vedrà mai la luce del sole
Yggdrasil: Nome gentilmente preso in prestito dalla mitologia norrena, indicante l'albero del mondo. Quando l'apocalisse cala sul mondo stanco, Leninal detto "Juggernaut" è l'unica fonte rimasta di energia creativa. Per secoli lo Yggdrasil, una costruzione arborea che fonda le sue radici nel cemento di una città distrutta, è l'unica speranza di sopravvivenza della vita. Eventualmente, anche questa dovrà finire.
Appartiene a: "Lo Yggdrasil tagliato"
La Disobbedienza: In una versione alternativa del giardino dell'Eden, l'albero della conoscenza del bene e del male si è allargato fino a cannibalizzarne un altro, quello della vita eterna. La pianta così creata è diventata un organismo infestante che ha soverchiato lo stesso Dio. In questo universo, schiere di angeli meccanici muniti di lanciafiamme combattono giornalmente per ridurre le dimensioni del giardino, ma la loro è una battaglia cieca e senza via d'uscita.
Gli esseri umani vivono nel giardino, ma non avendo mai disobbedito, sono ridotti a poco più che bestie. Esiste invece speranza per i loro cugini lilitaci, discendenti di Lilith, che vivono in una nicchia tra le piante perenni e la domus meccanica di Mikael, protetti dalle spire del grande serpente Samael.
Appartiene a: "Solo per una mela,"
Il Pesco del Cielo: Ogni cinquecento anni questa pianta produce dei frutti che, se ingeriti, rendono chi li mangia prossimo al divino. Il Pesco del Cielo cresce indisturbato sulla montagna Tien. La rotta per la vetta è ardua, ma in teoria il pellegrinaggio è aperto a tutti. In pratica una casta di dei, chiamatasi Celestiali, usa metodi diretti e indiretti, sempre violenti, per accaparrarsi i frutti di volta in volta, rimanendo così sempre al potere.
Ispirato liberamente anche all'Orchard del gioco A House of Many Doors.
Appartiene a: "Assedio al cielo"
Radice Carnosa Fungina: Citiamo questa radice per quanto non propriamente appartenente al regno dei vegetali, ma appunto a quello dei funghi. La radice erutta dalla terra sull'isolotto a qualche miglio dalla costa di Kataganawa, andando a sostenere e in qualche modo rimpiazzare la torre radio, quando l'intera città viene ricoperta da un'esplosione fungina.
Sulla sommità, la radice si apre come un fiore carnoso, rivelando alloggiamenti che possono comodamente contenere due corpi umani.
Appartiene a: "Cicada"
Scultura senza nome del livello amministrativo 500: Nel mondo di Wormworld sono pochi ad aver conservato la conoscenza di cosa sia un albero, ma la forma degli alberi sopravvive nella struttura a cartelle dei sistemi informatici e, in misura minore, nelle sculture.
Questa specifica scultura attira l'attenzione di Ren'ai nel suo viaggio alla ricerca della madre. Nonostante Ren non abbia la minima idea di cosa la scultura rappresenti, ne rimane colpita, forse per via del suo stato mentale, e trova che le sue "estermità affusolate dal color del rame" trasmettano un certo senso di muta malinconia.
Appartiene a: "Wormworld", uno science fiction troppo lungo per essere editato
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